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The Batman

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Indovina indovinello: come si racconta una nuova storia su un vecchio pipistrello? Con un'operazione chirurgica fatta come si deve, maneggiando con cura un personaggio stropicciato tantissimo dal cinema, vivisezionandolo e guardandolo con occhi nuovi. Magari infilandosi con tatto e coraggio dentro nuove ferite mai aperte finora. Nome del paziente: Bruce Wayne. Patologie? Rabbia, rancore, insicurezza. Opera il chirurgo Matt Reeves, che riesce a fare una cosa difficilissima: abbracciare il male di vivere di Bruce Wayne e guardare Batman da una prospettiva inedita.

Dopo tanti film su Batman c'era davvero bisogno di una nuova incarnazione nel 2022? La risposta è un sì grande quanto il Bat-segnale accesso nei cieli di Gotham. Perché questo film ha il grande merito di far venire a galla tantissimi aspetti che il cinema finora ha tenuto nascosti nell'ombra. Ci volevano la passione e l'amore viscerale di Matt Reeves, da sempre grande amante del Cavaliere Oscuro, per scolpire un Batman che forse non meritiamo, ma di cui avevamo davvero bisogno. Lo ha fatto con un cinecomic potente, cupo e introspettivo. Un thriller torbido che si addentra nei tormenti di un ragazzo non ancora uomo e nei peccati di una città intera.

Piove a dirotto in città. È la notte di Halloween, ma a Gotham City non se ne accorge nessuno. Perché la città è abitata da mostri ogni maledetto giorno. Tra le fetide strade di questa fogna a cielo aperto si muove un Batman rabbioso e pieno di rancore, che usa la paura come strumento per essere temuto. Non rispettato, non riconosciuto dalla legge e dalle persone. Solo temuto. Puro terrore che si muove nell'ombra. Durante la notte delle zucche, un omicidio sconvolge l'opinione pubblica di Gotham. Sul cadavere della vittima, assieme a vari orrori, ecco un biglietto rivolto proprio al Cavaliere Oscuro. Parte da qui un gioco perverso fatto di indizi e indovinelli. Parte da qui “The Batman”, da un'indagine degna di un thriller di David Fincher, con l'Enigmista che manipola un Batman finalmente vero detective alla scoperta di tanti peccati. Il primo dei quali sarebbe non riconoscere che Matt Reeves ha avuto una grande intuizione: raccontare Batman in un preciso momento della sua vita. Senza rievocare ancora una volta le origini dell'Uomo Pipistrello, citate in modo molto sottile, il film parte mostrandoci un Batman al suo secondo anno di attività. La prospettiva è quella di un Cavaliere Oscuro non alle prime ma alle seconde armi. Rabbioso, scoordinato, non più acerbo, non ancora maturo. Sotto la maschera c'è qualcuno che non è ancora uomo e non è più ragazzo, in formazione, alla ricerca di un posto nella fogna di Gotham.

Questa è la storia di un giovane uomo di nome Batman, che ogni tanto si traveste da Bruce Wayne. Perché se il primo ha il coraggio di mostrarsi quando serve, il secondo è ancora disorientato e oppresso da un cognome pesante. Quello che non si fa schiacciare, invece, è proprio Matt Reeves che come un abile alchimista ha preso tanti ingredienti e li ha miscelati alla perfezione. Nella sua formula magica ci sono tanti riferimenti fumettistici usati a meraviglia (Batman: Anno Uno e Il Lungo Halloween su tutti), la serie videoludica targata Rocksteady come fonte di ispirazione e la grande capacità di raccontare un personaggio attraverso il suo modo di combattere e i suoi ferri del mestiere. Perché a volte basta un modo di camminare, tirare un pugno o reagire al vuoto per entrare sotto la corazza di un presunto eroe. Perché questo Batman non vive di bianco contro nero, ma calato in una zona grigia in cui è difficile distinguere Bene e Male, giusto e sbagliato. Un dilemma morale stampato negli occhi di un ottimo Robert Pattinson, perfetto per incarnare l'anima in pena di un uomo combattuto che soffre nel dare libero sfogo al suo spirito vendicativo. Il suo Batman non si crogiola nel malessere, perché aspira a essere qualcosa di più. Qualcosa di meglio. Qualcuno diceva che il buio non esiste. Perché il buio è solo mancanza di luce. Ecco, “The Batman” fa questo: non si mette solo sulle tracce di un inquietante serial killer, ma cerca disperatamente una luce di speranza dentro quell'inferno urbano di nome Gotham City. Città che finalmente torna ad avere un'anima (ovviamente corrotta), torna a essere un personaggio che per Bruce Wayne sembra quasi una donna da amare e odiare allo stesso tempo. Matt Reeves prende Manhattan e la trasforma in un decadente zoo abitato solo da animali: pipistrelli, gatti, pinguini e topi arrabbiati. Oscura, a tratti persino molto gotica e assediata dalla pioggia, Gotham City emerge in tutto il suo squallore urbano e sociale. Reeves riesce a legare il mito di Batman e quello della città stessa, un legame di sangue che vincola il Cavaliere Oscuro alla dannazione della sua terra da salvare a tutti i costi.

Se Gotham è un terreno inquinato, i suoi frutti non possono che essere marci. Per questo “The Batman” dipinge un sottobosco criminale sempre credibile, pieno di loschi personaggi a cui bastano pochi minuti per essere ben caratterizzati. Succede con il grottesco Pinguino di Colin Farrell, il machiavellico Falcone di John Turturro e la conflittuale Catwoman di Zoe Kravitz, giovane donna sofferente e inquieta proprio come Bruce Wayne. Senza dimenticare il rigore morale dell'ottimo Gordon di Jeffrey Wright e il toccante Alfred di Andy Serkis, più amico che padre perché sa che non potrà esserlo mai davvero. Però, nel grande disegno urbano di “The Batman”, a rubare la scena è lo splendido Enigmista di un monumentale Paul Dano. Un nemico subdolo e perverso, vestito come pattume perché cresciuto in una discarica di città. Un antagonista davvero inquietante, malato nell'animo e nei metodi, che per motivazioni e caratterizzazione sale sull'Olimpo al fianco del Joker di Ledger. A lui, infatti, sono dedicate le due scene più feroci del film, destinate a diventare cult. Però, forse, la vera grandezza di “The Batman” è soprattutto nell'equilibrio incredibile con cui Matt Reeves ha creato una terza via tutta sua. “The Batman” è una sintesi tra il realismo introspettivo di Nolan e l'impostazione visiva fumettistica di Snyder (ma diversa da Snyder) con tante inquadrature che sembrano vignette che si muovono sullo schermo.

A condire il godimento ci pensano colori e luci che raccontano stati d'animo, la sensazione che tutto sia studiato con grande consapevolezza senza che la testa opprima troppo il cuore e la pancia. E poi una colonna sonora invadente, solenne e malinconica che ti rimane dentro. Insomma, “The Batman” è un grandissimo film, pienamente calato nel nostro tempo quando racconta il disincanto, il malcontento collettivo e la rabbia come unico collante sociale. Tanti anni fa Nolan preferiva una grande bugia per il suo Cavaliere Oscuro. Oggi, invece, è il turno delle verità scomode per ottenere un grande superpotere: la consapevolezza. Come un ragazzo pronto a diventare uomo, finalmente consapevole che il buio non esiste, ma è solo una luce che fatica a trovare la via.

Scheda film: The Batman

  • Nazione: USA
  • Anno: 2022
  • Genere: Azione
  • Durata: 177'
  • Regia: Matt Reeves
  • Cast: Robert Pattinson, Colin Farrell, Zoë Kravitz, Andy Serkis, Paul Dano, Peter Sarsgaard