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La torre nera

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Stephen King ha cambiato idea su Dio (“Oggi è meglio credere che non credere affatto”) e mitigato il terrore per la morte, ma non volta le spalle alla sua serie di romanzi, “La Torre Nera”, dal 10 agosto al cinema in un adattamento con Matthew McConaughey e Idris Elba: “Mi aspetto che il film inizi proprio dove comincia il libro: L'uomo in nero fuggì nel deserto e il pistolero lo seguì. E che gli sia ossessivamente fedele”. Stephen King, quarant'anni di pagine tradotte in cinema e televisione, da Carrie a Shining, da A volte ritornano a It, è un appassionato di adattamenti e cultura digitale che ha saputo contare sulle camere a mano di Kubrick, Carpenter, De Palma. “Non tutto quello che ho scritto e che è stato portato sullo schermo ha avuto fortuna” ci dice, ricordando il flop del suo debutto alla regia, “Brivido”, con le musiche degli AC/DC e Dino de Laurentiis produttore. “Mia madre, da bambino, mi preferiva zitto se non avevo nulla d'intelligente da dire. Lo stesso vale per i romanzi e i film”.

Nel 2000, King è stato uno dei primi scrittori di bestseller a utilizzare il web per diffondere un suo racconto in anteprima; è attivissimo su Twitter (“Il mio primo tweet. Non più vergine. Siate gentili!”, scriveva nel 2013) tanto da farsi bloccare dal presidente Trump. Come la collega J. K. Rowling, in rete King ha un'opinione su ambiente, politica, lobby, e ama svelare alcuni segreti sui social: “I miei romanzi parlano di fede e famiglia. Le pagine sono intrise del grande dio Pan, di Frankenstein di Mary Shelley e dei miti Cthulhu di Lovecraft”.

La letteratura kinghiana continua a muoversi tra scaffali, produzioni televisive e il film del danese Nikolaj Arcel, girato tra Città del Capo, New York e Los Angeles. “La Torre Nera”, appunto, ha per protagonisti un pistolero, Roland Deschain (Elba), condannato a una battaglia perpetua contro Walter O'Dim, noto come l’Uomo in Nero (McConaughey), per impedire il crollo di una Torre che tiene uniti i pianeti esistenti. Tutto ambientato in un deserto fantasy, sotto un sole rimpicciolito, “l'apoteosi di tutti i deserti, sconfinato, vasto fino a traboccare nel cielo per enne parsec in tutte le direzioni” come l'incipit del romanzo. Da una parte il Cavaliere che cammina senza indugio, mentre gli pende dalla vita “un otre di pelle simile alla mortadella”, dall'altra l'Uomo in Nero che lo sfida: “Tu vuoi la Torre. Ma non l'avrai. Io so quanto vicino sei andato alla follia. La Torre ti annienterà”. La posta in gioco è il destino dell'universo.

“Ho accettato di prendere parte a “The Dark Tower” perché è originale” sorride McConaughey, che confida: “King mi ha scritto un paio di email sul set. Sostiene che il mio personaggio sia lo specchio dell'autore, un ministro dell'illuminazione, uno che ha scelto di accelerare l'estinzione della specie umana dopo averne smascherato le ipocrisie”. Dimenticando uno dei suoi primi film (“Non aprite quella porta IV”), ammette: “Questo è il mio primo horror”. Dietro gli occhiali, King racconta: “Il primo film visto nell'infanzia è stato un film del terrore: “Bambi”. Spaventare gli altri mi ha sempre divertito. La paura è una parte di vita comunemente accettata dalla società”. A parte Disney, conosce a menadito D.H. Lawrence, James Dickey, Émile Zola e John Steinbeck. In un'intervista a Rolling Stone ha disarmato i fan: “Misery non deve morire è un romanzo sulla cocaina, Annie Wilkes è pura coca”. Sull'etichetta di maestro della paura: “Raymond Chandler ha elevato il genere poliziesco, io l'horror”. Intanto, dopo Under the dome, ha scritto e prodotto altre serie tratte dai suoi romanzi, e ci attendono il ritorno di “It” nel film di Andrés Muschietti e “The Dark Tower” (diritti ceduti per 19,19 milioni di dollari, numero ricorrente per lo scrittore del Maine).

Passato da J.J. Abrams a Ron Howard, e infine ad Arcel, il progetto di “La Torre Nera” lancerà una saga a metà tra cinema e tv, condensando tutti gli otto romanzi della serie, da L'ultimo cavaliere (1982) a La leggenda del vento (2012), contesi dalle fumetterie grazie a La nascita del pistolero, collana di sette numeri illustrata da Jae Lee, edita da Marvel. A un anno di distanza dall'uscita in sala del film, costato 60 milioni, sarà pronta la miniserie su piattaforme di streaming e distribuzione online. Sia Elba che Tom Taylor (Jake Chambers) riprenderanno il loro ruolo, con un balzo al quarto volume, La sfera del buio. “A ispirare La Torre Nera sono stati il romanzo di formazione di Tolkien, Il Signore degli Anelli, e il film di Sergio Leone “Il buono, il brutto, il cattivo”, prosegue King. Arcel, il regista, da ragazzino ha imparato la lingua inglese solo per poter leggere i libri di Stephen King in originale: “Sono le favole di un grande saggio” dice. “La torre che compare nel libro indica agli uomini la via, ci dice che qualcosa di buono in questo mondo così oscuro è rimasto. Redenzione e speranza risiedono in noi”.

Scheda film: La Torre Nera

  • Nazione: USA
  • Anno: 2017
  • Genere: Azione
  • Durata: 96'
  • Regia: Nikolaj Arcer
  • Cast: Idris Elba, Katheryn Winnick, Matthew McConaughey, Claudia Kim, Jackie Earle Haley.