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Gemini man

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Dopo essere diventato blu grazie al Genio della lampada generato al computer dalla Disney e aver portato “Aladdin” al quinto posto dei maggiori incassi di sempre per un family, ora Will Smith è pronto perfino a sdoppiarsi. In “Gemini Man” interpreta un assassino d'élite in età di pensionamento e il suo antagonista, che è la versione ventenne del protagonista, pronto a inseguire la sua incarnazione adulta attraverso tre continenti.

Cosa si prova a diventare il clone più giovane di Will Smith? “Ang Lee pensava fosse un problema, temeva che due Smith sul set raddoppiassero il costo totale del film! Sostiene che trent'anni fa non recitavo così bene, mi ha detto: I ruoli sono tuoi solo se il clone giovane recita peggio dell'adulto, cioè te oggi. Mi ha mostrato delle scene di film a cui ho preso parte in passato. Le ha date ai geni della Weta, la compagnia di effetti speciali che ha lavorato a Il signore degli anelli, e ho assistito a tutti i crimini che devo aver commesso nell'industria dello spettacolo, quand'ero ancora un pischello. Ang aveva ragione sul mio conto. Gli esperti di effetti si sono superati: sono riusciti a ringiovanirmi processando foto e immagini dal mio archivio hollywoodiano. Il resto è tutto make-up. Sono sempre più convinto che la tecnologia impiegata per questo film un giorno diventerà oggetto di studio nelle scuole di cinema, proprio come lo sono stati i film muti o il passaggio dal bianco e nero al colore. Il digitale ha cambiato la percezione dell'occhio umano. Siamo atterrati su un'altra dimensione. Vi era mai successo di vedere un attore di cinquant'anni che fa a scazzottate con se stesso da giovane, a mani nude? È incredibile”.

Vedremo sempre più cloni di Will Smith in futuro? “Non posso fare un'interpretazione convincente di un T- Rex, se nessuno ha mai visto un dinosauro in vita sua. Posso fare la scimmia, però. “Il pianeta delle scimmie” lo hanno visto in tanti anche se non sappiamo esattamente come si comporterebbe un orango con il dono della parola. Possiamo solo immaginarlo. Impersonare Will Smith, quindi me stesso, credendo di sapere chi davvero sia Will e quale opinione la gente abbia di lui, è qualcosa di completamente diverso”.

In “Zona d'ombra” del 2016 ha interpretato il dottor Bennet Omalu, il neuropatologo forense nigeriano che ha scoperto una malattia degenerativa del cervello. Che rapporto ha con fede e scienza? “Più che fede e scienza, a evolvere è stato il mio rapporto con lo sport. La scoperta di Omalu arriva da un'autopsia sul corpo di Mike Webtser, uno dei più famosi giocatori della squadra di football Pittsburgh Steelers. I miei figli, Jaden e Trey, sono appassionati di football. Io sono cresciuto a Philadelphia con gli Eagles, frequentavo una chiesa battista e nonna era un po' la governante dell'intera comunità cattolica. Spettava a lei organizzare la Pasqua, le recite di Natale e le altre feste religiose. Io la definisco “il mio condotto verso Dio”. Era l'unica della famiglia a cui facevo leggere i diari con i miei schizzi rap. Lasciò scritto solo un commento: Caro Will, non occorrono tutte quelle parolacce per dire la tua sul mondo. È stata davvero una persona molto importante per la mia vita”.

Ora “Gemini man” arriva nelle sale di tutto il mondo e come al solito la parola passa al pubblico.

Scheda film: Gemini man

  • Nazione: USA
  • Anno: 2019
  • Genere: Azione
  • Durata: 116'
  • Regia: Ang Lee
  • Cast: Will Smith, Clive Owen, Mary Elizabeth Winstead, Benedict Wong, Ralph Brown